Torre Rosazza: storia contemporanea
Il legame con la nostra terra è storia. Una storia che si scrive al presente e si declina al futuro. La storia di chi non si ferma a guardare indietro: perché la tradizione la porta con sé.
È la storia che ci dà forza
Da sempre connessi con tutto il territorio friulano. Non solo con i colli che ci ospitano. Il Friuli è una terra di confine. Avamposto di modernità. Italiana e mittel-europea. Crocevia di culture e commerci. Punto di incontro per popoli e tradizioni. Tante identità, un’unica anima.
Vocati all’agricoltura
Nei Colli Orientali del Friuli, e in particolare a Torre Rosazza, la coltivazione della vite ha una storia antichissima. Conosciuta già in epoca romana, si praticava anche nel medioevo insieme ad altre coltivazioni come l’olio e i cereali. In quegli anni il vino era una merce di scambio o un bene che dimostrava la ricchezza di una famiglia.
Gli Antonini e la Turris Rosacea
Eleganza nobiliare. La storia di Torre Rosazza è legata agli Antonini, famiglia della nobilità udinese, a partire dal 1600. Già proprietari della tenuta agricola, gli Antonini ristrutturarono la torre medioevale costruendo la villa padronale che da quel momento fu la loro casa in collina: Turris Rosacea.
Le due Guerre
Dopo gli Antonini, Torre Rosazza passò alla famiglia De Marchi. Ma sono state le due guerre a lasciare il segno sulla sua storia. Più di ogni altro evento. Dopo Caporetto, la tenuta finì sotto il controllo austriaco per rientrare in Italia alla fine della guerra. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu teatro di scontri tra l’esercito di occupazione tedesco e la resistenza italiana.
Vini friulani dall’anima moderna
I vigneti del Friuli li riconosci: curatissimi, sofisticati, esteticamente perfetti. Da qui non possono che nascere vini di grande eleganza. Così interpretiamo la produzione vitivinicola a Torre Rosazza: fare vini friulani freschi e contemporanei, frutto di una meticolosa cura dei vigneti e di attenzione nel preservare le caratteristiche peculiari di ogni singola varietà. Per restituire a chi li beve tutta la bellezza e la complessità della nostra terra.